Bracciali, bilance, sensori: fare fitness social-mente

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manrunnin

“I panni sporchi si lavano in casa”, dicevano i nostri nonni. E dunque anche, estendendo il concetto, diete e fitness sono faccende private. O forse no? Probabilmente no, nella moderna società iperconnessa, dove la nascita di un figlio, il suo dormire o meno, un pranzo e pure un bacio diventano pane per i social network. Che, a ben pensare, possono trasformarsi in uno sprone per raggiungere l’obiettivo che si è prefissato: facendo vedere a tutti quanto si è bravi, o quanto non lo si è, autosopponendoci a una sorta di gogna, si è probabilmente spinti a fare ancora meglio.

Questo devono pensare le migliaia di persone che ogni giorno, anche in Italia, usano app per il fitness e le collegano al loro profilo su Facebook per fare vedere a tutti che “ehi, ho corso 12 chilometri” oppure “ehi, ho bruciato 3mila calorie”, o anche “ahi, ho preso 6 chili”.

Le due più famose, entrambe disponibili per iOS e Android (la prima anche per Win Phone e Blackberry) sono Runtastic e Runkeeper, che fra loro si somigliano anche un po': tutte e due permettono di tenere traccia della propria attività (la prima offre un maggior numero di sport, la seconda è più incentrata su corse e camminate), di tracciare quello che si sta facendo su una mappa grazie al gps dello smartphone, di aggiungere ulteriori funzioni a pagamento. E ovviamente di fare vedere a tutti quello che si sta facendo mentre lo si sta facendo. Non sono ovviamente le sole: cercandole sugli store dei vari dispositivi, basta spulciare fra le app correlate per scoprirne a decine e trovare quella che fa maggiormente al caso proprio.

“Appoggiandosi” ai telefonini queste applicazioni fanno all’incirca quello che qualche anno fa già facevano i le cosiddette “fitness band”, i bracciali per gli esercizi, che non sono affatto spariti. Fra i più diffusi, il Vivofit della Garmin, l’inossidabile Jawbone Up e soprattutto il Fuelband della Nike, che permette di mostrare i propri progressi a una community di impallinati della forma fisica. Resta da capire se valga la pena spendere 100-150 euro per un oggetto che farà (più o meno) quello che può fare un’app gratuita abbinata a uno smartphone che magari è già stato pagato 6-700 euro.

Non è finita: chi davvero non teme il giudizio degli altri, non si vergogna, non ha (o non ritiene di avere) nulla da nascondere, può mettersi in casa una bilancia “social”, che dice a tutti quanto pesate ogni volta che salite sopra. Se glielo lasciate fare, ovvio. Al momento, quelle che vanno per la maggiore sono due, la Fitbit Aria e la Withings Smart Body Analizer, leggermente più costosa (su Amazon, 140 euro contro 110), ma anche più completa, che permettono di tenere sotto controllo il peso sotto numerosi punti di vista, raccolgono i dati anche di più persone, si collegano a computer o smartphone. E, appunto, fanno la spia sulla nostra forma fisica. Meglio ricordarselo e disattivare questa funzione, il giorno dopo il prossimo pranzo di Natale…

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