Shirataki: è questa la parola chiave da tenere a mente se amate la pasta, ma il vostro dietologo vi ha comunicato che siete il tipico fisico che per perdere peso deve diminuire, guarda un po’ caso, pasta, pane e dolci. Se dopo la notizia cattiva, ne avete bisogno di una buona, c’è: esiste la pasta senza carboidrati.
Viene dal Giappone e deriva dalla radice di konjac e, se è vero, come sembra, che l’alimentazione del Sol Levante sia la più sana al mondo (l’isola di Okinawa, per esempio, presenta il maggior numero di centenari nel mondo), possiamo fidarci.
Intendiamoci, gli spaghetti shirataki, non hanno esattamente il gusto dei nostri primi piatti, né la stessa consistenza: sono più trasparenti e gelatinosi e il loro sapore (quasi del tutto inesistente al naturale) varia a seconda del condimento utilizzato. La loro fama la devono tutta al nutrizionista francese Pierre Dukan, che li ha introdotti nella dieta omonima tanto vilipesa dai dietologi di tutto il mondo, ma che ha fatto dimagrire migliaia di persone.
Come abbiamo già detto, gli shirataki sono composti da questa radice simile alla barbabietola, altamente saziante. Ma non solo: contengono aminoacidi, calcio, ferro, fosforo, zinco, rame e fibre. Hanno pochissime calorie, 10 per cento grammi, e pochissimi grassi e riescono a purificare l’intestino.
Come cucinarli
Per prima cosa è bene ricordare che una volta cotti avranno più che raddoppiato il loro volume: da 25 grammi se ne ricaveranno circa 60 gr. Lasciarli in immersione per 7 minuti, quindi scolarli bene sotto l’acqua corrente in modo da togliere la patina di zucchero che li riveste. A questo punto si potranno aggiungere al condimento scelto e farli saltare in padella.
Possono essere acquistati anche precotti e allora basterà sciacquarli e poi saltarli in padella con il condimento preferito.