ruth bell il simbolo dei NO-GENDER
Amano sperimentare, cambiare e sorprendersi; si truccano e si curano molto (dalle sopracciglia ai capelli), si rasano se sono donne, tengono i capelli lunghi se sono maschi; il loro look preferito è quello androgino, senza sesso, indifferenziato. Sono i Millenials, quei giovani nati dagli anni ’80 al 2000 ai quali il sesso, inteso come differenza di genere, non interessa più.
Le persone spesso non li capiscono e non li approvano, ma per loro è davvero poco importante: a loro strizzano l’occhio le multinazionali della bellezza con nuove linee di prodotti cosmetici che vanno bene per lei e per lui indistintamente.
È questo il nuovo trend che emerge da una analisi della società francese NellyRodi su oltre 2.000 persone (a cavallo di 3 generazioni, dai 15 ai 54 anni): “no gender, transgender, no age, no limits”.
Per i più giovani la differenziazione “per lui” o “per lei” conta sempre meno, le abitudini e le usanze si mescolano e sono fatte di nuove esperienze e passaggi che non creano più alcuna frattura.
Ruth Bell, la modella più cool del momento e portabandiera della bellezza No-Gender, con i suoi oltre 13.000 seguaci su Instagram, incarna appieno il nuovo trend. Non è più essere uomo o donna, la differenza, sono lo stile di vita e le attitudini a diventare le chiavi della nuova bellezza.
E sul potere del make-up che inganna, è diventato un cult il minispot del colosso giapponese della cosmesi Shiseido “High School Girl?” che, su YouTube, è stato visto oltre 9 milioni di volte.
Per non parlare della quantità di tutorial dedicati al trucco maschile: corsi per imparare a usare matite e mascara per le sopracciglia, per utilizzare al meglio correttori e ombretti neutri per occhi, o per distribuire in modo impeccabile il fondotinta anche con la barba. Il video tutorial per il “trucco naturale da uomo” di John Maclean, makeup artist inglese fra le più rinomate, ha superato il milione e mezzo di visualizzazioni.
Insomma, l’approccio alla bellezza non è più riservato soltanto al mondo femminile, ma trova nell’elemento no-gender il suo più alto riferimento.