E se per mangiare in modo sano fosse sufficiente accendere la luce? È su questo presupposto che si basano le ricerche di uno studio americano pubblicato sul Journal of Marketing Research.
Può sembrare una follia, soprattutto per chi non è affatto abituato a mangiare in maniera equilibrata e salutare, ma approfondendo le motivazioni che spiegano tale teoria, potremmo trovare delle buone ragioni per condividerla.
Lo studio ha preso in esame l’illuminazione di un certo numero di ristoranti e ha constatato che nei locali con una luce accogliente, le persone sono portate a scegliere dal menu pietanze meno elaborate.
Il motivo, secondo Dipayan Biswas, professore di marketing presso la University of Southern California e autore principale dello studio, sarebbe che in una stanza ben illuminata è come se le persone fossero più vigili e attente, e pertanto siano portate a prendere decisioni più serie ed equilibrate.
Al contrario, chiedendo ad una serie di clienti di dettagliare il loro pasto dopo averlo consumato in una stanza più buia, è venuto fuori che ciascuno di loro aveva ingerito il 39% in più di calorie rispetto agli altri.
Quando leggiamo di queste curiose ricerche, la domanda che viene spontanea è: ma perché? Sappiamo tutti noi, sulla nostra pelle, quanto il tema alimentazione e dieta, sia un argomento molto delicato, non tanto e solo dal punto di vista estetico, quanto per quello che riguarda la salute. Il cibo è parte integrante delle nostre vite e gioca un ruolo fondamentale anche a livello psicologico. Il cibo è un universo complicato, amato e odiato, desiderato e allontanato.
Col cibo raramente abbiamo un rapporto equilibrato, perché è il rapporto con se stessi che molto spesso non è equilibrato. Nel cibo buttiamo ansie e paure, il cibo lo utilizziamo come calmante o come alibi, come una passione o come una croce.
Trovare il modo giusto per rapportarcisi è la chiave che ancora nessuno ha trovato, nonostante studi e ricerche. È per questo che ogni nuova teoria può essere interessante da approfondire: non sia mai che questa volta sia quella giusta.