Pazzo o no che sia (lo giudicherete poi voi andando avanti nelle lettura), il dottor Alberico Lemme ideatore della dieta omonima, sembra proprio che funzioni. Si tratta di un regime alimentare bizzarro che ha però un suo fondamento in cinque fattori fondamentali:
mantenere sotto controllo l’indice glicemico
scegliere gli alimenti in base alla loro composizione chimica
fare attenzione agli orari dei pasti
fare attenzione alle associazioni alimentari
favorire un’alimentazione proteica
Vi chiederete da dove spunta fuori questo dottor Lemme: ha fatto la sua prima apparizione nella nota trasmissione televisiva Porta a Porta, ma soprattutto è tornato alla ribalta in questi ultimi tempi per aver fatto dimagrire Flavio Briatore (chi è appassionato di gossip saprà che il boss di “Apprentice” è apparso in una foto decisamente diverso e, alle accuse di essersi sottoposto alla chirurgia estetica, ha spiegato di essere soltanto molto dimagrito. Appunto con la dieta Lemme).
La dieta Lemme privilegia i grassi e le proteine, esclude dal menù la frutta e la verdura (e non solo, poi vedremo meglio), mentre per quanto riguarda i carboidrati prevede solo la pasta e assunta solo a colazione.
Le corrette associazioni alimentari di quello che si mangia e non più le calorie, sono il principio base della dieta (principio adottato ormai da moltissimi regimi alimentari per perdere peso). Nella dieta Lemme non si deve pesare il cibo e non si devono contare le calorie: sono solo due le distinzioni rigide da rispettare: gli alimenti ammessi, che si possono mangiare senza limiti e gli alimenti tassativamente vietati.
I cibi sì
– pasta ma solamente a colazione
– carne e pesce
– tè e caffè
– olio extra vergine d’oliva
– spezie come prezzemolo, peperoncino, salvia, rosmarino, timo e aglio
– limone, cipolla
– crusca
Gli alimenti no
– sale MAI, nemmeno per salare la pasta perché aumenta l’indice glicemico degli alimenti
– zucchero che stimola l’insulina
– pane (verrà introdotto nella seconda fase)
– verdure come pomodori, carote
– vino
– frutta (tranne piccole dosi)
– aceto
– latte
Il concetto di “cronodieta”
Nella dieta Lemme importantissimi sono gli orari dei pasti: la colazione deve essere assunta entro le 9,30 del mattino, il pranzo tra le 12 e le 14 e la cena tra le 19 e le 21. In più una merenda-spuntino, tra le 10 e le 11 e tra le 16 e le 17 consistente in spicchi di limone e thè.
Esempio di dieta
1° e 2° giorno:
COLAZIONE: tacchino + caffè
PRANZO: filetto di manzo + caffè
CENA: pesce spada + caffè
3° e 4° giorno:
COLAZIONE: pasta olio e peperoncino + caffè
PRANZO: petto di pollo + caffè
CENA: sogliola + caffè
5° e 6° giorno
COLAZIONE: carciofi + caffè
PRANZO: fiorentina + caffè
CENA: orata + caffè
7° e 8° giorno:
COLAZIONE: pasta olio e peperoncino + caffè
PRANZO: petto di pollo + caffè
CENA: sogliola + caffè
9° e 10° giorno
COLAZIONE: fragole + caffè
PRANZO: filetto di vitello + caffè
CENA: branzino + caffè
Le fasi della dieta
La prima fase è quella del dimagrimento e dura fino a che non si raggiunge l’obiettivo che ci si è posti. Secondo quanto riferito dal dottore il calo potrebbe essere dai 7 ai 10 kg al mese.
La seconda fase è quella dell’educazione alimentare. La durata è di tre mesi e durante questo periodo si introdurranno settimanalmente cibi e ricette personalizzate arricchendo il menu settimanale.
Insomma, diciamo che la dieta funzioni, che il peso lo perdete e sarete anche contenti: è indubbio che, se ascoltiamo chi ci dice che anche durante una dieta il fisico ha bisogno di tutti gli alimenti, ecco che questo regime alimentare specifico non è da considerarsi esattamente equilibrato.
E’ più semplice forse: mangiare in quantità illimitata può confondere il cervello e regalare maggiore soddisfazione, ma sugli effetti a lungo termine però lasciamo la parola a chi ne sa di più. Se decidete di provarla, fate attenzione e chiedete sempre il consiglio di un medico.