Superfood, adesso vogliamo solo il “kale”

Appartiene alla famiglia del cavolo e ne rappresenta una sorta di equivalente più evoluto, al momento va alla grande a New York dove lo si trova in tutte le forme e le salse e anche per le testimonial che ne esaltano virtù e i benefici
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Come si chiama il nuovo super food? “Kale” e al momento va alla grande a New York dove lo si trova in tutte le forme e le salse anche per le testimonial che ne esaltano virtù e i benefici, prima fra tutte Gwyneth Paltrow seguita a ruota da Anne Hathaway, Jennifer Aniston e moltissime altre.

Appartiene alla famiglia del cavolo e ne rappresenta una sorta di equivalente più evoluto: tra i soggetti più fotografati su Instagram, negli Usa è praticamente adorato, tanto da aver istituito un “Kale National Day”, ovvero una giornata nazionale.

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Dal gusto aspro-dolciastro simile alla verza, la rinascita di questo ortaggio è iniziata negli anni ’80, quando Tim Peters, contadino dell’Oregon cominciò a lavorarlo.

Utilizzato non soltanto più negli ormai infiniti locali salutisti, ma diventato ingrediente fondamentale nei menu di chef stellati che si ispirano alla cucina naturale, le vendite del kale, ovvero da noi il normalissimo cavolo riccio ormai quasi in estinzione (si trova solo in Puglia, nella provincia di Bari) stanno schizzando.

Ma vediamo quali sono le sue proprietà e i suoi benefici così esaltati

– È una delle verdure dagli effetti maggiormente antiossidanti, è un’importante fonte di vitamina K e di vitamina B6, è ricchissimo di calcio, vitamina A e C, ferro.

– È un toccasana per il dopo sbronza, lo sapevano già nell’antichità dove il kale veniva usato bollito come rimedio dopo serate alcoliche.

– È multitasking e si trasformano facilmente in un’ottima variante delle patatine fritte: basta pulire le foglie, metterle in una ciotola e cospargerle con olio d’oliva, sale e pepe, quindi per circa 25 minuti, rigirandole a metà cottura.

- Secondo Drew Ramsey, psichiatra della Columbia University, il kale ha proprietà antidepressive dovute alla ricchezza di acido alfa linolenico (ALA), sulforafano e di folati. Il medico ha scritto assieme alla chef Jennifer Iserloh un libro sull’arte di cucinare kale, intitolato “Cinquanta Sfumature di Kale”, prendendo spunto dal best seller “Cinquanta Sfumature di Grigio”.

 

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