Uomini sta arrivando: basta lame tradizionali per fare la barba, ora c’è il rasoio laser. Ma (forse) è una bufala

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Rivoluzionario e rispettoso dell'ambiente

Rivoluzionario e rispettoso dell’ambiente

Accidenti, quella che sembrava essere una scoperta rivoluzionaria, pare adesso invece una bufala bella e buona. La Skarp Technologies, azienda californiana che aveva sconvolto il mondo della depilazione maschile con il suo rasoio a raggio laser, è stata bannata dal sito di crowdfunding Kickstarter per aver violato una delle regole base del regolamento che impedisce di presentare un oggetto come perfettamente funzionante quando, in realtà, si tratta ancora di un prototipo. La Kickstarter ha sospeso tutto e ha restituito i soldi agli utenti. Non cosa da poco, visto che dei 160mila dollari richiesti, ne erano stati raccolti più di 4 milioni.

La start up ha risposto con un video un po’ troppo poco convincente:

La campagna, poi, è stata spostata su Indiegogo dove ha già raccolto più di 70,000 dollari – gliene mancano circa 90,000 per poter entrare in produzione. Il rasoio Skarp doveva essere la soluzione a tutti i problemi di rasatura degli uomini: non irrita, non lascia tracce e soprattutto la tecnologia a laser non inquina e rispetta l’ambiente. Ma evidentemente ancora non ci siamo.

È sempre difficile capire chi abbia ragione in questi casi. Una cosa è certa, se come dice il messaggio della start up che ha messo a punto questo rasoio, “la rasatura è sempre stata la stessa per 5000 anni, è il momento di passare alla rasatura del 21esimo secolo”, il momento, evidentemente, non era proprio adesso.

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