
Photo credit: @raindropcake
Bellissima da vedere, e chi l’ha assaggiata giura anche buona da mangiare, ma soprattuto priva di calorie: il Web è andato in visibilio dopo avere avvistato per la prima volta quella che inizialmente sembrava un’opera d’arte, e che si è rivelata essere la nuova frontiera in fatto di dessert.
La raindrop cake, nome originale “Mizu Shingen Mochi”, è un tradizionale dolce giapponese che in patria viene consumato da anni, e che recentemente ha superato i confini nazionali grazie allo chef newyorchese Darren Wong, che l’ha presentata alla mercato alimentare di Smorgasburg, a Brooklyn, facendo letteralmente impazzire i cultori del #foodporn.
All’apparenza una gigantesca goccia d’acqua traslucida, è in realtà un composto di acqua e agar, una gelatina vegetale praticamente priva di gusto, servito con kuromitsu, sciroppo di zucchero nero, e kinako, farina di soia affumicata, che rinfresca e addolcisce il palato senza sensi di colpa.

Photo credit: @raindropcake
Da consumare rigorosamente entro mezz’ora dalla preparazione per evitare che si sciolga, per il suo creatore – che ha già firmato altri capolavori culinari come i rainbow bagel, le suggestive ciambelle multicolore – la raindrop cake non ha soltanto il pregio di essere un dessert a calorie zero, ma di coinvolgere più sensi oltre a quello del gusto regalando un’esperienza ancora più soddisfacente.
Curiosi di provarla a casa? Ecco una variante “homemade” della ricetta originale (l’impeccabile, minimalista risultato ottenuto da Wong è quasi impossibile da replicare):
- Ingredienti
15 grammi di agar
12 grammi di zucchero
500 cc di acqua minerale
15 grammi di farina di soia

Photo credit: @raindropcake
– Preparazione
In un pentolino fate sciogliere a fuoco basso l’agar e lo zucchero, poi aggiungete l’acqua continuando a mescolare sino a quando il composto non sarà omogeneo. Versate il composto in uno stampo rotondo, fate raffreddare e poi lasciare in frigorifero per almeno 8 ore. Una volta compattata la goccia, impiattate aggiungendo a lato la polvere di soia. L’alternativa ancora più light? Utilizzare la stevia al posto dello zucchero