Il mio pregio è? “Embrace your essenze”, la sfida alle donne della fotografa Eva Woolridge: non puntare sul “dislike”

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amo le mie curve

amo le mie curve

Facciamo un piccolo esperimento: pensate a tre cose che non vi piacciono del vostro corpo. Ok, adesso pensate a tre che invece vi piacciono. A quale di queste due domande è stato più facile rispondere? Sicuramente a quella negativa.

Molto spesso succede che, invece di puntare su ciò che ci rende belli e unici, si tenda a osservare minuziosamente quelli che noi chiamiamo difetti, senza riflettere sul fatto che agli altri appaiono quasi sempre come particolati irrilevanti. Ci incaponiamo indagando in maniera ossessiva su ogni singola imperfezione dei nostri corpi. La fotografa Eva Woolridge ha pensato: “Adesso basta”.

L’idea del suo progetto fotografico intende mettere in risalto proprio questo aspetto delle persone, ovvero il perdere tempo ed energia in cose senza importanza come la ricerca della perfezione. “Embrace Your Essence” (abbraccia la tua essenza) sfida le donne ad abbandonare questo atteggiamento di auto critica distruttiva per celebrare invece la loro “particolare” bellezza.

amo le mie fossette

amo le mie fossette

Nella primavera del 2015, Woolridge era una studentessa presso l’Università del Maryland, dove, come lei descrive, era circondata da donne intelligenti e forti, ma sempre pronte a criticarsi per non essere all’altezza degli standard di bellezza dominante. Si chiese: “Potete immaginare quanto sarebbe bello il mondo se abbracciassimo l’essenza che rende la nostra bellezza unica?”. Questo pensiero è stato l’inizio del suo nuovo progetto.

amo il mio naso

amo il mio naso

Woolridge ha allora iniziato a cercare donne che volessero mettersi alla prova: subito le candidate erano poche, ma col diffondersi della voce, il numero aumentava di giorno in giorno. Impaurite, ma desiderose di essere parte di un cambiamento, in un primo momento apparivano molto riluttanti ad esprimere ciò che amavano di loro e le frasi tipiche erano: “la gente dice che io…”. Stoppate subito, Woolridge spiegava che il suo progetto non intendeva ascoltare le opinioni altrui, ma voleva conoscere ciò che a ognuna di loro piaceva di sé.

amo le mie scapole

amo le mie scapole

Piano piano, ecco arrivare le prime vere dichiarazioni: “amo le mie curve”, dice Felicia, per Niny il suo punto forte sono le fossette, ricordo dell’innocenza dell’infanzia, Soray ama le sue clavicole, Ghnva il naso, Roni lo stomaco, Opeyemi ama la sua voglia che copre tutta la gamba sinistra, e così procedendo il progetto ha preso forma diventando esattamente quello che avrebbe desiderato Woolridge.

Forse sarebbe il caso di prendere esempio anche noi, quando stropicciate e stanche ci vediamo brutte per quella rughetta vicino all’occhio, o quel maledetto chilo di troppo. Dovremo anche noi provare con forza ad “abbracciare (di più) la nostra essenza.

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